Vi racconto cos'è, la fregola (anche se credo che chiunque sia stato in Sardegna sappia di cosa sto parlando...): è una pasta fatta a mano, ottenuta sfregando la semola di grano duro con l'acqua e trasformandola in minuscole "palline" che vengono poi fatte tostare in forno. Ed è uno dei regali più belli che il popolo sardo ha fatto a tutti noi del Continente.
Perchè con la fregola ci si può giocare un sacco, fa da pasta in incredibili zuppe con le arselle (trad. vongole) o si gusta "risottata" con le meraviglie del mare che avete a disposizione o ancora con dei sughi di carne in pezzi e delle verdure, come se fosse un cous cous. Una tipetta piuttosto eclettica la nostra amica dai mille volti.
Siccome però io quest'anno in Sardegna non vado - uffi - devo ringraziare la mia super amica "Monster" che in un gesto di vera amicizia, me ne ha riportata un bel po'...
E allora, al mercato di Testaccio, ho comprato:
Ingredienti:
500g di fregola sarda a grana grossa
500g di vongole
500g di cozze
3 calamari
4 scampi
2 pomodori s. marzano
1 litro di brodo di pesce (sedano, cipolla, carota, pomodoro, chiodi di garofano, teste e lische di pesce)
vino bianco per sfumare
aglio
prezzemolo
una garza sterile
Mettete a spurgare le vongole in acqua appena salata per un paio d'ore.
In una pentola, mettete un sedano pulito spezzato a metà, un chiodo di garofano, le teste e le lische di pesce che vi sarete fatte dare in pescheria, il pomodoro e la cipolla. Coprite con acqua fredda, un coperchio e lasciate cuocere a fiamma moderata per almeno 45 minuti, ricordandovi di schiacciare ogni tanto le teste per far uscire bene tutti i succhi. Foderate un colino con la garza e filtrate il brodo (io non l'ho salato, in caso aggiustatelo di sale). Tenete il brodo da parte.
Pulite le cozze per bene, grattando le alghette con una spugnetta o un coltello e eliminando il bisso (filamento che spunta dalle valve). In una padella capiente, mettete a rosolare uno spicchio d'aglio. Gettate le cozze e le vongole, se vi piace aggiungendo qualche grano di pepe nero. Alzate la fiamma e sfumate con il vino, lasciate evaporare l'alcool un paio di minuti e coprite con il coperchio. Scuotete la padella di tanto in tanto, sempre esercitando una leggera pressione sul coperchio. Quando i molluschi si saranno aperti, spegnete il fuoco. Mettete da parte le cozze e le vongole e filtrate il sughetto con il colino foderato di garza. tenetelo da parte. Sgusciate le cozze e le vengole, lasciandone solo qualcuna con il guscio per decorare.
Ricordate di girarla spesso in cottura, sennò rischia di attaccarsi di brutto e soprattutto che questa versione è solo una delle mille, se ne avete altre, postatele qui sotto!
bè .....a questo punto te la riporto !!!!!!!!!!!!! ma naturalmente a patto di essere uno dei fortunati commensali.... brava la nostra cuocaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
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