lunedì 26 settembre 2011

Storia vera di una Zucchina

C'era una volta una zucchina triste e sola, abbandonata in uno scomparto di un vecchio frigo. La zucchina piangeva spesso, perchè il bambino che abitava la sua casa non la voleva mangiare a causa del suo colore verde. Allora un giorno, dopo aver versato lacrime salate e aver finito tutte le scorte di fazzolettini, decise di prendere in mano la situazione, fece un bel fagotto e iniziò l'esplorazione del ripiano sopra il suo. Era un posto strano quello: c'erano pomodorini rossi rossi e piccini che facevano salti e balli tutto il dì. - Ma perchè ballate e giocate sempre? Cos'è che vi rende tanto allegri?- chiese la zucchina un po' infastidita da tutte quelle risa, - Tu ti preoccupi troppo zucchina - gli risposero i pomodorini - Devi cercare di sdrammatizzare-  rispose il pachino che assomigliava un po' ad Enzo Miccio, - Sei noiosa, vecchia, stai sempre in un angolino a piangere. Divertiti ogni tanto.. Vieni a fare un giro in spiaggia con noi, vedrai che se prendi un po' di sole il bambino vorrà mangiare anche te! -

- Forse hanno ragione!- pensò la zucchina - Ma prima, voglio chiedere consiglio al Grande Verde-  Così, dopo una faticosa arrampicata fino al terzo ripiano, la zucchina trovò il Grande Verde che sonnecchiava rumorosamente in una confezione di plastica.

Con un po' di timore, picchiettò la sua testa e lo svegliò: - Chi è che disturba il mio riposo? - bofonchiò - Sono io, la zucchina del primo scomparto! - rispose la zucchina - Ho un problema.. Sono verde e il bambino di casa non mi vuole mangiare! Volevo costruire delle tavole da surf, così potrò fare amicizia con i pomodori e andare a giocare insieme a loro. Forse, in questo modo, il bambino si accorgerà che sono buona allora finalmente mi mangerà!- -Capisco le tue necessità, piccola tenera zucchina - disse il Basilico - anche io sono verde e per questo non vengo mangiato.. Prendi queste foglioline dal mio gambo e usale per surfare. Spero che con la tua allegria, convincerai il bambino a mangiarci!! - E così, con la sua tavola di basilico sottobraccio e in compagnia dei pomodori, la zucchina giocò e fece surf ovunque: nel cartone del latte, nelle paludi di yogurt, nelle discoteche dei formaggi e in molti altri posti, finchè, quello stesso giorno, il bambino incuriosito da tutto quel trambusto, la prese e se la mangiò. E furono tutti felici e contenti.


Care mamme, questa è dedicata a voi. E a tutti i bambini che non mangiano le verdure verdi.

Ingredienti:
zucchine
qualche pomodorino pachino
foglioline di basilico
aglio
olio
stuzzicadenti
un levatorsolo (l'aggeggio che leva i torsoli alle mele)

Lavate e spuntate una zucchina. Con il levatorsoli praticate un buco in senso verticale al centro della zucchina. La cosa bella è che NON deve venire per forza preciso!
Tagliate a rondelle il "tubo" e la "buccia vuota" in modo da ottenere due mucchietti come questi:

Le rondelle della buccia sono un po' spaccate da una parte.

Cuocete in padella con un goccio d'olio e.v.o. e l'aglio. Fatele trifolare per bene, in modo che restino croccanti.  Fate raffreddare. Nel frattempo lavate i pomodorini, praticate un sottile taglia sulla base, in modo che il pachino resti in piedi da solo. Tagliate a metà. Infilzate la base del pomodorino, aggiungete il pezzo di tubo in modo che faccia da "torace" e poi la rondella in modo da ottenere delle piccole "braccia". A questo punto mettete l'altra parte del pomodoro, facendo attenzione a bilanciarlo bene in modo che non caschi. Posizionate tra le " braccia" il basilico e prendete l'asciugamano che si va in spiaggia...!


Oppure potete usare le olive nere per fare la testa:



Tornare bambini ogni tanto fa bene ;-)

mercoledì 21 settembre 2011

Insalata di germogli di soia con merluzzetto croccante

Da quanto tempo conoscete la soia?? Da molto, suppongo. O almeno da quella volta che siete andati a mangiare in un ristorante cinese e quando avete ordinato il vostro primo involtino primavera vi hanno portato quella strana salsa scura e salata.

Oggi proviamo una ricettina decisamente glamour, che sorprenderà anche il vostro commensale più radical chic. I germogli di soia crudi, infatti, si prestano meravigliosamente per la preparazione di insalate originali e ricche di gusto, oltre a combattere l'invecchiamento e una miriade di altri acciacchetti. Questi strani pseudofagiolini gialli infatti, sono un concentrato di vitamine, amminoacidi e non so quanti altri elementi nutrizionali tutti estremamente preziosi e benefici per la salute del nostro corpo.

Ma tutte queste cose le lasciamo agli appassionati di wikipedia e ai forzati del fitness, a noi ci piacciono più che altro perchè sono dolci e fragranti, quindi scrocchiano quando li addenti (e a me le cose che scrocchiano mettono un sacco allegria!).

Questa ricetta entra a pieno titolo nella sezione Cheap & Chic. I germogli costano relativamente poco (oddio, se siete proprio super bravi e non vi fidate per paura della soia transgenica o per il famigerato, cattivissimo, batterio killer allora potreste costruirvi un germogliatore e autoprodurveli) e di filetti di merluzzo freschi non ne servono molti (io ne ho comprati due belli grandi, ci mangiano tre persone e ho speso 4 euro)

Ingredienti:
2 filetti di merluzzo fresco
200g di germogli di soia
la scorza di un limone
prezzemolo
pangrattato
salsa di soia
una puntina di wasabi (io nn l'avevo e l'ho sostituito con un cucchiaino di senape in grani)
Lavate accuratamente  i germogli di soia sotto abbondante acqua corrente e, in una tazzina, sciogliete la puntina di wasabi con la salsa di soia.



Preparate la panatura per il pesce: tritate il prezzemolo, la scorza del limone e uniteli al pangrattato


Eliminate le eventuali spine dai filetti di merluzzo e riduceteli in tre o quattro pezzettoni. Ungeteli con un po' d'olio e.v.o. e impanateli con il pangrattato precedentemente preparato. In una padella antiaderente, fate scaldare un goccio d'olio e.v.o ( non ne serve molto, il pesce non deve galleggiare!) e, una volta ben caldo, mettete a cuocere a fuoco medio/alto i filettini di pesce per pochi minuti, finchè non saranno ben dorati. Poi girateli e fate cuocere l'altro lato. Una volta che il pesce avrà ottenuto un bel colorino uniforme, spengete il fuoco e adagiate i bocconcini sui germogli di soia conditi con la salsina.


Una roba davvero davvero chic!!! (E dite la verità, molto molto semplice da preparare...)
E poi sbizzarritevi... La prossima volta, io li provo a fare con spicchietti d'arancia spellati al vivo, bocconcini di pollo alla piastra e chicchi di melograno! :-)

venerdì 16 settembre 2011

Frittatone 1000 gusti + uno

Avete presente quelle zucchine asfittiche che si annidano negli angoli del vostro frigorifero? O quegli scampoli di formaggio imprigionati nel cellophan che vi implorano di essere mangiati? Date il meritato riposo ai vostri avanzi... Preparate un Gran Frittatone di fantozziana memoria! Mmmmm.. che bontà! E quante versioni ce ne sono... Già, perché la frittata si può fare con praticamente tutti gli avanzi che avete in frigo e dunque assumere tutte le forme e i profumi che più vi aggradano (cercando di evitare gli harrypotteriani cerume e muffa!)

Diciamo la verità, se come me siete amanti del Gran Mischione, allora questa è la ricetta adatta: non ci sono limiti, non ci sono regole, non ci sono tabù... Solo la vostra fantasia, la vostra audacia e gli ingredienti che avete a disposizione nel frigo. Può essere alta, può essere bassa, può essere asciutta o molliccia, dipende solo da cosa vi piace di più. Personalmente, la morte sua è dentro il panino, possibilmente una rosetta.

Un piatto semplicissimo, veloce, gustoso sia freddo che caldo, sempre gradito dagli ospiti e dai bambini. Certo, non è il massimo della nouvelle cousine nè della leggerezza, ma se i vostri ospiti sono più per la sostanza che per l'apparenza, non indugiate... Prendete le uova  e aprite il frigo! Nel mio, oggi ho trovato:

Ingredienti: ( per 4 persone, a meno che tra i vostri commensali non vi sia un Emo che mangia per 3)
4 uova
4 zucchine romanesche
2 cipollotti freschi
2 filetti di alici sott'olio
olive nere
aglio
latte
parmigiano
olio e.v.o.
olio di semi
sale e pepe

Tagliate via la parte verde e le radichette dei cipollotti. Affettateli sottili sottili.


Fate scaldare l'olio e.v.o. in un padellino, spezzettate le alicette e con un mestolo di legno girate fino a che non si saranno sciolte. Aggiungete i cipollotti e fate soffriggere a fiamma bassa. Salateli, aggiungete un mezzo cucchiaino di zuccheroe un dito d'acqua. Coprite con un coperchio e fate cuocere per una ventina di minuti. Nel frattempo, lavate e tagliate in senso verticale le zucchine. Affettate le metà sottilemente. Schiacciate le olive nere con le dita per eliminare il nocciolo. Mondate uno spicchio d'aglio.


In una padella, fate scaldare l'olio,aggiungete l'aglio e fatelo imbiondire. A questo punto versate le zucchine e le olive e lasciate cuocere a fiamma alta, sfumando, se vi piace con un dito di vino bianco. Quando saranno ben trifolate (fase di sbruciacchiamento), spengete il fuoco.
In  una ciotola, sbattete le uova con una forchetta. aggiungete il parmigiano, il latte, il sale il pepe e se vi piace una grattata di noce moscata. Continuate a mescolare con la forchetta fino a che gli ingredienti non saranno ben amalgamati. A quel punto, aggiungete le zucchine e i cipollotti.


In una padella più o meno ampia (a seconda che vogliate una frittata più bassa o più alta) fate scaldare abbondante olio di semi. Quando sarà ben caldo (va bene se gettando una goccia di uovo comincia a friggere subito) versate il composto e, aiutandovi con un mestolo di legno, sollevate leggermente i bordi di tanto in tanto, affinche l'uovo crudo rimasto in superficie si depositi verso l'esterno.


Dopo circa 6/7 minuti va girata. E qui ci vuole un pizzico di destrezza e anche di fortuna! Prendete un coperchio possibilmente piatto che copra interamente la padella. Con un gesto veloce e deciso girate la padella (attenti che l'olio potrebbe uscire e ustionarvi una mano!). La frittata ora è sul coperchio e con un movimento sussultorio, rimettetela nella padella. Voilà, la frittata è girata! L'operazione del rivoltamento io la faccio sopra il lavello della cucina, così, in caso di disastro, pulisco più in fretta...!
Lasciatela cuocere per altri 5 o 6 minuti. Spengete il fuoco, prendete un piatto piano e ripetete l'operazione del rivoltamento. La frittata è pronta, potete andare a chiamare il Ragionier Filini!!




sabato 10 settembre 2011

Seppie ripiene di seppie

Carissimi, dopo una settimana di duro lavoro finalmente ho un po' di tempo per sperimentare qualche nuova ricettina..
Oggi io e la mia cavia preferita (il pazientissimo Emo) abbiamo pranzato con le seppie ripiene. Non le avevo mai fatte e per esser stato il primo esperimento sono pienamente soddisafatta. Certo, ci sono due o tre cose da mettere a punto, ma sono pronta a raccontarvi le fasi della ricetta.

Dotatevi di opportuni stuzzicadenti che se no non c'è speranza che il piatto riesca...

Ingredienti:

3 seppiolone grandi pulite (ma con i tentacoli)
una fetta spessa (2 - 3 cm) di pane casereccio
20 olive nere
30g di capperi
5 o 6 pomodorini pachino
aglio
un bicchiere di vino bianco
origano
finocchietto
prezzemolo
olio e.v.o. sale e pepe


Lavate e asciugate le seppie facendo attenzione a non rompere le sacche. Staccate i tentacoli e fateli a tocchetti piccoli piccoli. Preparate un trito di aglio e prezzemolo.


Mettete un po'd'olio nella padella e aggiungete il prezzemolo e l'aglio. Fate cuocere i tentacoli tritati per 2 min. circa mescolando spesso, sfumate con un goccio di vino e lasciate cuocere fino a che il vino non sarà evaporato. Spengete e trasferite i tentacoli nel mixer, lasciando il fondo di cottura nella padella. Aggiungete ai tentacoli la mollica del pane, le olive denocciolate, l'origano e i capperi (che avrete ripetutamente sciacquato fino ad eliminare ogni residuo di sale. Mixate il tutto fino ad ottenere un composto come quello in figura


Aggiungete l'uovo e amalgamate. Riempite con il ripieno le sacche delle seppie (senza esagerare altrimenti esce!) e chiudetele con due o tre stuzzicadenti. Riaccendete il fuoco sotto la padella in cui avete cotto i tentacoli e adagiatevi le seppie. Lasciate la fiamma alta per qualche minuto e poi sfumate con il resto del vino. Fate evaporare l'alcool e aggiungete i pachino tagliati a metà e il finocchietto. Abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate cuocere per una ventina di minuti (occhio a non farle asciugare troppo, in caso aggiungete un poco d'acqua). Prooonti!

domenica 4 settembre 2011

Pomodorini ripieni con crema di tonno e fiocchi di latte

In una giornata umida e soffocante come quella di oggi certamente nessuno vorrebbe accendere i fornelli.. E allora se siete costretti a preparare da mangiare a causa di mariti figli o ospiti che non si accontentano di una bella tazza di latte e cereali, ecco una ricettina veloce e fresca, che ha il pregio di non richiedere nemmeno un minuto di cottura.

La cremina che farcirà i vostri pomodori, è una rivisitazione di quella che, qualche anno fa, mi ha fatto scoprire la mia amica bolognese e giramondo (a proposito, ovunque tu sia, grazie!). La mia amichetta, organizzatrice eccellente di cene e cenette, la utilizzava come appetizer accompagnandola da cruditè di verdure. Lei la faceva con lo sgombro. Io la preferisco con il tonno, che ha un sapore meno deciso.

Munitevi di Santa Pazienza se la fate con i pomodorini pachino (che son buonissimi ma piccinini)!

Ingredienti:
20 pomodorini pachino
una confezione di fiocchi di latte (tipo Yocca)
160 g di tonno sott'olio
capperi olive e basilico per guarnire

Sgocciolate il tonno e mettetelo nel mixer. Aggiungete i fiocchi di latte e frullate fino a completa amalgamazione.


Occupatevi ora dei pomodorini: lavateli e asciugateli. Con un coltello affilato, tagliate la calotta superiore (mi raccomando: non ve le perdete che poi servono) del pomodoro e, dalla parte opposta, praticate un sottilissimo taglio, quel tanto che basta a fare da base, in modo che il vostro pomodoro resti in piedi ben saldo. Con un cucchiaino, svuotate il pomodorino dai semi e dall'acqua (che se poi lo condite con sale olio e pepe, lo potete utilizzare per bagnare il pane, come in Spagna) e disponetelo su un tagliere a testa in giù.


Riempite ciscun pomodorino con la crema utilizzando la sac à posche (anche autoprodotta tagliando un angolino di un sacchetto di plastica per alimenti) e riposizionate la calotta.


Se vi piace, prima di rimettere il "coperchio" mettete un paio di capperini. Guarnite con il basilico, i capperi e le olive. Pronti ciak si mangia!

sabato 3 settembre 2011

polpettine alla menta con crema di carote

La ricetta di oggi è frutto del periodo bolognese, quando volevo che il tempo passasse nelle lunghe giornate fredde e uggiose (gli amici bolognesi non me ne vogliano, ma quello, meteorologicamente parlando, è il lato SBAGLIATO degli Appenini!). E soprattutto, sono il piatto preferito dalla mia amica salentina, che ha molto insistito affinchè le postassi sul blog (chissà, forse perchè le abbina bene col Mojito....!!!!!).

La ricetta che vi propongo si allonta dalla classica preparazione delle polpette, piatto di recupero per eccellenza (tanto che gira la leggenda metropolitana di non mangiarle al ristorante, perchè fatte con gli avanzi dei piatti di carne) e molto amato dai bambini. In questo caso, alla classica carne macinata si aggiunge la freschezza della menta e della scorza di limone, accompagnate dalla dolcezza della crema di carote. Il piatto va bene sia d'inverno che d'estate, perchè lo potete mangiare sia caldo appena fatto, che freddo, magari il giorno dopo.

Molto semplice da preparare, richiede un pochino di pazienza per fare le polpettine, che devono avere le dimensioni di una noce.

Ingredienti per la crema di carote:

4 carote
1 patata
1 cucchiaino di aceto balsamico
5 o 6 fili di erba cipollina
pepe

Lavate, pulite e tagliate a pezzetti le carote. Pelate la patata e tagliatela a pezzi. In un pentolino mettete le verdure tagliate e aggiungete acqua fino a coprire. Fate cuocere fino a che le patate e le carote non saranno cotte (la forchetta entra bene). Trasferitele in un contenitore con un pochino dell'acqua di cottura, aggiungete  il cucchiaino di aceto e frullate il tutto con il frullatore ad immersione (il composto deve divenire abbastanza denso). Controllate che sia giusto di sale (se fosse troppo salato, aggiungete un goccino d'acqua e date un'altra frullatina)


Trasferite la crema in un contenitore, aggiungete l'erba cipollina tagliuzzata con le forbici e date una macinata di pepe nero.


A questo punto, cominciate a preparare le purpétt..

Ingredienti:

500g di manzo e maiale macinato (il Sig. Macellaio sarà ben felice di prepararvelo)
la scorza di un limone non trattato
6 o 7 ciuffetti di menta
un uovo
2 o 3 cucchiai di parmigiano
pangrattato
noce moscata
pepe sale
olio per friggere

In una ciotola mettete il macinato, il parmigiano, una grattata di noce moscata e l'uovo. Lavate la menta e il limone. Ricavate la scorza (attenzione: solo il giallo!) e staccate le foglioline di menta dai rametti. Con la mezzaluna, tritate il tutto su un tagliere fino ad ottenere un finissimo battuto.


Aggiungetelo al macinato e cominciate ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo (se fosse troppo molle, provate a indurirlo versando, un po' per volta, del pangrattato). Disponete la ciotola, un piatto fondo in cui avrete messo il pangrattato, e un piatto piano sul tavolo. Prendete un po' dell'impasto e sfregatelo tra i palmi delle mani sino ad ottenere una pallina. Passatela nel pangrattato e deponetela nel piatto piano. Avete fatto la prima polpetta! Ora ne restano solo altre 999.....





Fate scaldare l'olio in una padella capiente. Mettete a friggere le polpette, e aspettate che si formi la crosticina. Ricordatevi di girarle ma senza tormentarle troppo che se no non si dorano bene.
Una volta pronte scolatele dall'olio con una "schiumarola" (quell'aggeggio con i buchi che si usa anche per tirare su gli gnocchi) e mettetele su della carta assorbente.
Riempite la sac à posche (che io mi autoproduco tagliando l'angolino di un sacchetto di plastica per surgelare gli alimenti) con la crema di carota e create un piccolo gioco di linee, una scritta o ciò che vi passa per il cervello, nel piatto e disponete le polpette. Divertitevi...






giovedì 1 settembre 2011

calamari allo sbrendolo

Antipastino semplice semplice, venuto fuori in modo un po' estemporaneo, frutto di una dimenticanza della cuoca.... Come nella migliore tradizione culinaria! D'altronde nella storia della cucina, alcune delle ricette più famose al mondo sono nate per errore o perchè di necessità virtù: è il caso della Cesar's Salad o della Tarte Tatin.. Alla fine, questa ricetta uscita all'improvviso è buonissima e vi fa fare una porca figura, anche come stuzzichino per un aperitivo.

Noi l'abbiamo cotto in un cartoccio di stagnola sulla griglia del barbecue, ma credo che sarebbe lo stesso se, una volta incartocciato, lo metteste in forno...

Ingredienti:
i tentacoli del calamaro (le teste usatele per un'altra ricetta, tipo i calamari ripieni)
pomodorini pachino
friselline piccine picciò
basilico
olio sale e pepe

Tagliuzzate i tentacoli dei calamari. Prendete un pezzo di carta argentata delle dimensioni di un foglio A4 e disponetevi i tentacoli. Lavate e tagliate a pezzetti i pomodorini, conditeli con il sale l'olio il basilico e il pepe. Lasciateli ad insaporire una decina di minuti. Versate i pomodorini sui tentacoli e chiudete la stagnola. Mettete in forno preriscaldato a 180°C per un quarto d'ora (o sulla griglia del barbecue). Bagnate le friselline con il sughetto del cartoccio e disponetevi sopra i tentacoli e i pomodorini. Se vi piace, spolverizzate con delle scaglie di pecorino.


Pizza di Scarola, Olive e Acciughe

Nuovo mese, nuova ricetta. E che ricetta..
Questo è un glorioso piatto della tradizione di casa Martinez e, dunque, porta con sè ricordi, storielle e aneddoti. Soprattutto mi fa venire in mente l'attimo di gioia - e il contestuale aumento di salivazione - che percepivo negli occhi dei miei zii e di mio padre quando nonna trionfalmente annunciava la pizza di scarola. Non era mica una cosa facile farla arrivare integra a tavola: attacchi a destra e a manca a colpi di coltello, arcate dentarie in agguato e sbocconcellonamenti vari venivano abilmente respinti dall'indomita nonna, che, alla fine, esasperata, cacciava tutti gli avventori dalla cucina!

La pizza di scarola è una pizza molto particolare, dove le acciughe, le olive e i capperi sposano i pinoli e si fondono in una sinfonia di piacere, dove le note dolci e amare dell'uvetta e della scarola piroettano insieme in un unico boccone. E poi la magia continua perchè, misteriosamente, appartiene a quella tipologia di cibi che sono più buoni freddi il giorno dopo.

Questo è un piatto importante nella dinamica della famiglia: se le zie sanno che ci si riunisce, loro la preparano. E non sbagliano mai. Io, invece, ne faccio una versione un po' rivisitata...

Ingredienti:

Per la pasta:
vedi la base brisè non brisè delle zie

Per la farcitura:
1 cespo di scarola
15 olive nere di gaeta
30 g di pinoli
4 acciughe sott'olio
due cucchiai di capperi sotto sale
un cucchiaio di uvetta
aglio
un peperoncino
un dito di vino bianco per sfumare
olio extravergine d'oliva
sale

Preparate la pasta brisè non brisè delle zie utilizzando la semola di grano duro.
Lavate la scarola e asciugatene le foglie, tagliatele a pezzi. Fate rosolare lo spicchio d'aglio in camicia (senza togliere la "pelle dura") e il peperoncino. Aggiungete la scarola, salate e lasciatela appassire coprendo con un coperchio per circa cinque minuti. Togliete il nocciolo delle olive (utilizzando un batticarne o semplicemente schiacciatele con le dita) e sciacquate ripetutamente i capperi, affinchè il sale si sciolga completamente. Aggiungete le olive denocciolate, i capperi e le acciughe. Alzate la fiamma e sfumate con il vino. Nel frattempo, in un padellino antiaderente ben caldo, tostate leggermente i pinoli (senza aggiungere grassi) e mettete l'uvetta nell'acqua calda per una decina di minuti. Aggiungete i pinoli e l'uvetta e fate cuocere il tutto per almeno dieci minuti.


Stendete la pasta brisè non brisè e adagiatela, con la carta da forno, nella teglia. Bucherellate con una forchetta la base. Versate il composto e ricoprite con altra pasta  brisè. Scaldate il forno a 200°C e lasciate cuocere per circa 30 minuti ( controllatela, che ogni forno è diverso!!)
Scommetto che dopo averla mangiata, avrete l'acquolina in bocca non appena la sentirete nominare!