sabato 22 ottobre 2011

Broccolo romano con acciughe, arance e olive nere

Samir non contava le cassette di plastica ammucchiate al limite del campo di arance. Per lui, cresciuto nel bel mezzo di una terra brulla e spaccata dal sole, lo spettacolo delle chiome verdi e folte che si stendevano fino a tuffarsi nel mare era la conferma che il buon Profeta non poteva essersi sbagliato. Ombrosi e freschi, gli alberi dai grossi frutti arancioni apparivano come il segno luminoso dell'esistenza di un Dio buono e giusto, attento ai bisogni delle sue fragili creature. Era la prima volta per Samir. Il suo battesimo del campo. Ed era contento, perchè quando il capo aveva accostato il suo furgoncino alla piazzola dove aspettava insieme agli altri suoi connazionali, tutti uomini grandi e forti, tutti in silenzio e in attesa di un cenno, lui era stato fra i primi ad essere scelto. Certo, a voler essere davvero onesti, non è che poi gli altri avessere una così gran bella cera. A guardar bene in quei volti scavati dal sole e dalla fatica, un occhio esperto avrebbe notato i segni di una prostrazione fisica già in corso. Da almeno due mesi, una brutta tosse falcidiava metà dei migranti che abitavano nella ex fabbrica Darelli, glorioso simbolo della rinascita industriale negli anni della Ripresa, ora ridotto a bivacco per disperati.
Troppo vecchio per essere affittato, troppo nuovo per essere trasformato in uno di quei monumenti di archeologia industriale tanto cari all'intellighenzia radical chic, l'edificio era stato da tempo abbandonato dai vecchi proprietari. Che poi, anche volendo, di intellighenzia radical chic non è che ce ne fosse molta, lì a Spituzza di Sarno. Così, pian pianino, dopo le scorribande dei teppisti che ne avevano sfasciato i vetri, dopo gli uggiolii dei cani randagi che si erano accoppiati all'ombra delle presse, dopo le incursioni dei ratti che avevano rosicchiato e defecato ovunque ne fosse valsa la pena, anche gli uomini venuti dall'altra parte del mare avevano iniziato a prendere possesso di quel che rimaneva della struttura. Armati di speranza, lamiere e teli di plastica avevano in poco tempo riadattato la fabbrica alle sopravvenute esigenze di dormitorio. Radio Bracciante aveva sparso la voce di campo in campo e dai trenta che erano, gli abitanti del rifugio erano divenuti centoquaranta, con tutto il casino annesso e connesso, litigi, urla, risate e scuregge.
Anche Samir vive lì. Anche Samir senza acqua, nè cessi, nè luce. Ma in fondo neanche gli importa. Lo avevano scelto. Per le seguenti dieci ore sarebbe stato nel campo. Avrebbe guadagnato la sua prima paga in valuta straniera. Due fogli rosa da dieci tutti per sè, un foglio verde da cinque da dare al suo "caposquadra". Respirò a fondo l'odore del mare mischiato con il profumo degli agrumi e ringraziò Allah per la sua misericordia. Poi la voce del padrone gridò gli ordini. Ognuno di loro, cassetta alla mano, iniziò la giornata. Un' arancia,  poi un'altra, attenti a non spezzare i rami. I più esperti intenti a misurare i gesti per conservare le energie in vista del pomeriggio. Samir immaginò lo sguardo fiero di sua madre, gli occhi scuri rigati di lacrime e orgoglio per quel figlio avventuriero diretto in terra lontana. Le avrebbe mandato i soldi per comprare zanzariere e medicine, per cambiare il destino dei suoi fratelli più piccoli. Nessuno sarebbe rimasto deluso. Si tirò su le maniche sdrucite della maglia fina e cominciò a raccogliere. Le vesciche in agguato sotto i palmi scuri delle mani.

Le arance sono il frutto del sole, le arance sono benedette dalla terra e dal mare. Questa è una storia di fantasia, ma poi mica tanto. Da qualche parte nelle nostre campagne c'è un Samir appena arrivato pronto a spaccarsi la schiena per due lire. Faticose, ma oneste. Come la terra. Come il sudore. A lui, e a chi come lui italiano o straniero è alla ricerca di un lavoro, qualunque esso sia, va il mio pensiero. Che possa trovare ciò che sta cercando.

- Amò ma che di nuovo?!?, è un blog di cucina mica il muro del pianto.. Manco Report me la fa prende' così a male!-
- Ma no scusa è una storia bella questa.. alla fine lui c'ha uno scopo, un obiettivo per cui vale la pena vivere, una speranza da inseguire -
- Amò te dico solo che PollyAnna, Candy Candy e l'ape Maya insieme facevano meno tristezza.. Te la giochi col libro Cuore e co' Incompreso -

Non sono d'accordo con il mio Emo, questo è un racconto di speranza! Ecco.  

Comunque, dispute letterarie a parte, la ricetta di oggi mi piace un sacco perchè è colorata e allegra, con uno dei miei ortaggi invernali preferiti, il broccolo romano (quello a forma piramidale, con le cimette verdi e compatte). E non potevano mancare le arance e le olive, che danno quel tocco agrodolce rendendo il tutto molto ma molto più interessante.

Ingredienti:
un broccolo romano intero (è fresco quando le cime sono compatte e verde brillante)
due arance
una quindicina di olive nere di gaeta
3 filetti di acciughe sott'olio
olio sale e pepe q.b.


Togliete le foglie alla base del broccolo e con un coltello separate le cimette dal gambo. Lavatele e mettetele a cuocere nella vaporiera. Nel frattempo tagliate la buccia delle arance. Spellatele al vivo infilando la lama del coltello nella pellicina per prelevare solo la polpa.


Mettete in una ciotola gli spicchi che avete ricavato. Aggiungete le olive nere denocciolate (schiacciate con un batticarne o con le dita). Condite con l'olio il sale e il pepe. Se vi piace, aggiungete il succo di mezza arancia. Sciacquate le acciughe e fatele a piccoli pezzetti. Unitele alle arance. Quando il broccolo è cotto (circa dieci minuti) stemperatelo in acqua ghiacciata, in modo che conservi un colore brillante e resti croccante. Unite le cime del broccolo al resto e mescolate. Se serve, aggiungete un altro poco d'olio.

3 commenti:

  1. Concordo con Claudia e non con Emo, fosse anche solo per la tanto bisfrattata "solidarietà femminile" :)
    Anche io ho preparato i broccoli oggi (ancora non avevo aperto il pc), ma li ho uniti alle classiche e intramontabili salsicce che tanto piacciono ad Hamy :)))
    La prossima volta provo questo connubio di sapore autunnale con un pizzico di rimembranza estiva. Baciii

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  2. la storia è bellissima!!!!
    il broccolo lo proverò!
    mutter

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  3. Eh si vabbè nessuno è d'accordo con il mio giudizio!!provate voi a mangiare questo piatto dopo aver letto la storia: ogni volta che si infilza uno spicchio di arancia scende la lacrimuccia...
    Dopo Report che ha distrutto i sogni della domenica sera, adesso anche il festoso pranzo del sabato è sparito!!!
    CHE AMARENAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    (EEHEHHEHEHEHEHEHH)

    Emo aka SEVERUS PASTUM

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